Transizione e sviluppo: il futuro dell’UE e delle Regioni

La dichiarazione del Presidente Enrico Carraro al convegno di oggi organizzato da Confindustria e Confindustria Veneto.

Questa mattina – venerdì 27 gennaio 2023 dalle ore 9.00 alle ore 13.00 – si è tenuto a Venezia, Procuratie Vecchie in Piazza San Marco, l’evento “Transizione e sviluppo: il futuro dell’UE e delle regioni” organizzato da Confindustria e Confindustria Veneto.

Si è trattato di un grande momento di confronto tra il sistema della Rappresentanza di Confindustria e le Istituzioni Politiche e Amministrative europee, statali e regionali; con l’obiettivo di condividere analisi, visioni e traguardi, ma anche, operativamente, programmi, progetti e strumenti di cambiamento strutturale e strategico per lo sviluppo e la convergenza socioeconomica di tutto il Paese con l’Europa.

In particolare, riportiamo l’intervento sul tema del Presidente di Confindustria Veneto Enrico Carraro:

«Non credo si debba avere paura di una sana competizione regionale e l’autonomia differenziata rappresenta un’opportunità per tutti i territori. Naturalmente, dal punto di vista delle imprese, deve rispettare alcune condizioni basilari che vanno da una maggiore semplificazione ed efficientamento amministrativo e burocratico, allo stretto legame con obiettivi specifici e direttrici strategiche di sviluppo economico e produttivo. Credo che sia opportuno fare un’attenta valutazione delle materie richieste: gli ultimi due anni – tra pandemia e crisi energetica – ci hanno ben indicato che ce ne sono alcune che è bene rimangano in un quadro regolatorio quanto meno nazionale ed altre che invece è più utile devolvere ai territori regionali. Come suggerito da più parti, penso sia da approfondire la creazione di un fondo perequativo a compensazione delle Regioni più deboli, con un orizzonte temporale sufficiente ad un percorso di accompagnamento allo sviluppo regionale per scongiurare ogni aumento di divario tra le regioni e non pregiudicare l’unità nazionale. Io vedo nell’autonomia differenziata anche e soprattutto una prova di responsabilità per le nostre Regioni perché le obbliga a rendere conto del proprio operato davanti ai cittadini, rispondendo della quantità e della qualità dei servizi che erogano. Sotto questo profilo l’obiettivo dev’essere il superamento del principio della spesa storica perché rappresenta un sussidio all’inefficienza. Tutte le Regioni si meritano di avere una maggiore autonomia anche se questa, è bene ricordarlo, non risolverà da sola i problemi delle imprese italiane»